Cazzaro Spa: realizzazione metanodotti, gasdotti, acquedotti, urbanizzazioni primarie, movimenti terra

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Non solo metano

Un aspetto fondamentale nella posa di linea dei metanodotti è la collocazione della polifora portacavi; nel metanodotto Campodarsego-Castelfranco Veneto la polifora è composta da una batteria di tre tubi in Pead di diametro DN50, rigati internamente. All’interno di uno di queste corre il cavo di telecomunicazione, mentre gli altri due restano vuoti per scorta e manutenzione. I tre cavi sono contraddistinti da tre bande di colorazioni differenti.

I tubi in PEAD della polifora sono stati posati legati fra loro e giuntati di testa mediante elettrosaldatura, a costituire un cavidotto continuo che faciliti la posa successiva di cavi per TLC.

Usare il terreno giusto

Il terreno scavato, prima di essere riutilizzato viene vagliato

A scavo terminato e con il fondo scavo privo di massi o altri elementi che possono danneggiare le tubazioni, su tutta la tratta abbiamo realizzato delle  apposite selle di sostegno delle tubazioni, su cui viene posato il tubo; per la movimentazione della tubazione vengono utilizzati escavatori cingolati di adeguato tonnellaggio rispetto alla tubazione da movimentare, tutti certificati per il sollevament).

Completata la fase di posa delle tubazioni abbiamo disposto il prereinterro, che raggiunge una quota superiore di 20 cm alla generatrice superiore della tubazione del metanodotto, con terreno soffice, proveniente dalle opere di scavo, frutto, quando necessario di vagliatura e frantumazione realizzate in loco. Viene poi posata la polifora portacavi che corre parallela al metanodotto e viene ricoperta in fase di rinterro.

Vai al nostro post sulla sicurezza dei cantieri di metanodotto

La tubazione posata, pronta per ricevere il prereinterro

Com'era, dov'era

Una volta realizzato il prereinterro, procediamo con il reinterro vero e proprio, sempre facendo attenzione che lo strato di copertura non sia mai inferiore a 150 cm; in questo caso sono ammessi anche ciotoli, ponendo particolare cura a limitare l’altezza di caduta del materiale di reinterro (possibili danni alla tubazione o alla polifora).

A due terzi dall’imposta del piano di campagna e sulla verticale dell’asse della condotta, è stata messa in opera la rete di segnalazione del metanodotto.

Completato il reinterro, per i tratti completati e dopo un congruo tempo di assestamento del terreno ripristinato, si completa l’opera con la  ricollocazione del terreno vegetale di scotico, avendo cura di superare leggermente la quota di imposta del piano di campagna per evitare, durante l’assestamento successivo del terreno, fenomeni di avvallamento o subsidenza, con conseguenti ristagni d’acqua.

Gli impianti: una questione di organizzazione

Per i numerosi impianti previsti sulla linea sul tracciato di metanodotto fra Campodarsego e Portogruaro, ci siamo occupati della fornitura chiavi in mano alla Committenza, seguendo l’intero processo costruttivo, dagli scavi di fondazione, fino alle opere di ingegneria ambientale per la riduzione dell’impatto visivo degli impianti stessi.

In particolare le nostre squadre hanno realizzato tutti gli elementi di fondazione in calcestruzzo necessari al corretto posizionamento dell’impiantistica, seguendo poi la realizzazione e la posa di tutte le componenti, compresi gli elementi speciali necessari al funzionamento dell’impianto.

Infine abbiamo realizzato le recinzioni di protezione esterne e le piste di accesso definitive per le squadre di manutenzione ordinaria e straordinaria, nonché tutti gli interventi di inerbimento e ripristino del cantiere, una volta conclusi i lavori.

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