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Sicurezza e metanodotti: binomio inscindibile

Sicurezza e metanodotti: binomio inscindibile

Gestire la sicurezza sui cantieri di costruzione e dismissione dei metanodotti: l’opinione del nostro ASPP, Donato Lobosco

Cantieri che si estendono per decine di chilometri, con centinaia di persone al lavoro, occupate in una serie davvero infinita di lavorazioni differenti. Gli interventi di costruzione (o anche di dismissione) di un metanodotto sono davvero un banco di prova importante per le procedure di sicurezza.

In [Cazzaro] lo sappiamo bene e, sulla scorta di decine di cantieri conclusi, abbiamo sviluppato procedure estremamente attente, che non si limitano ad applicare con rigore e continuità tutte le normative e procedure di protezione dai rischi sui nostri cantieri, ma tengono in considerazione ogni dettaglio applicativo, customizzandolo lavorazione per lavorazione, sempre ovviamente tenendo presente il quadro generale complessivo.

L’intero perimetro dell’esteso cantiere è completamente perimetrato e segnalato

Come ogni lavorazione, anche la sicurezza deve avere i suoi esperti; proprio per questo abbiamo incontrato [Donato Lobosco], l’ASPP sui cantieri per la realizzazione della tratta di metanodotto tra Campodarsego e Castelfranco Veneto (l’RSPP è [Alfonso Cazzaro]).

Ecco quello che ci ha raccontato: “La programmazione della sicurezza è un aspetto fondamentale quando si affrontano cantieri di questo tipo che, in sostanza, si possono anche immaginare come una serie di sottocantieri puntuali, inquadrati in un macrointervento di decine di chilometri. Proprio per questo poniamo particolare cura nell’analisi del PSC (Piano di Sicurezza e Coordinamento) sviluppato dalla Direzione Lavori, per verificarne sul campo la totale congruità con lo stato di fatto. Non si tratta di una mancanza di fiducia nei confronti dei nostri colleghi, quanto piuttosto della volontà di perfezionare il livello di sicurezza in cantiere”.

Donato Lobosco, ASPP per Cazzaro sul cantiere di metanodotto tra Campodarsego e Castelfranco Veneto

Continua Lobosco: “Può, infatti, capitare che i Piani sviluppati siano basati su un gap informativo, dovuto a comprensibili deficit di rilievo delle interferenze (soprattutto quando sono sotterranee); il nostro compito in questa fase, collaborando con la Direzione Lavori, è evidenziare e mappare con precisione eventuali interferenze non rilevate in prima fase (linee elettriche, strade, sottoservizi). L’esperienza maturata negli anni sul campo ci aiuta in questa operazione, che potrebbe essere definita di ‘fine tuning’, particolarmente utile per i sottoservizi che sono l’interferenza che più spesso può sfuggire all’analisi preliminare”.

Una volta verificato completamente (e condiviso con la DL) il PSC, sviluppiamo il nostro POS, uno per ogni cantiere; mi preme sottolineare come questo documento non sia un semplice ‘copia e incolla’, ma che si sviluppa appositamente ogni volta per lo specifico cantiere, in modo dettagliato per le lavorazioni che si andranno ad eseguire”.

“Tale documento è di fondamentale importanza durante tutto il periodo dell’opera, è presente in cantiere e resta a disposizione di tutto il personale in modo tale da poterlo consultare in qualsiasi momento e per qualsiasi dubbio. Inoltre è un documento dinamico, in quanto viene aggiornato uno volta che si verifica una variazione rispetto al progetto oppure quanto si verificano degli imprevisti”.

La fase dello scavo principale è normata da un POS ad hoc, così come ogni altra fase della costruzione del metanodotto

“Prima dell’inizio dei lavori, viene indetta una riunione con tutto il personale operante in cantiere, nella quale si illustra il PSC redatto dalla Direzione Lavori ed il nostro POS, analizzando tutte le lavorazioni e le problematiche generali del cantiere, in modo tale che tutto il personale è a conoscenza dell’opera da realizzare”.

Sottolinea Lobosco: Sebbene le lavorazioni siano davvero molte, sempre si inizia con la completa perimetrazione (e segnalazione) del cantiere, in modo da escludere la presenza di personale autorizzato nell’area di lavoro. Si parte quindi con le operazioni di bonifica bellica, realizzate per conto di [Cazzaro] da un subappaltatore specializzato. In questo caso, l’impresa specializzata elabora prima dell’ingresso in cantiere un proprio POS che poi viene integrato nel documento generale sviluppato da noi. Prima di trasmettere il documento alla Direzione Lavori ne verifichiamo la completezza, rilasciando un certificato di congruità”.

“Dopo la bonifica bellica, iniziano le operazioni di scotico e scavo della linea, realizzate con mezzi meccanici e squadre a terra, ricordandosi di mettere in atto quanto previsto nel POS che dà al personale tutte le indicazioni per lavorare in assoluta sicurezza”.

Lavorazioni estremamente particolari come la saldatura richiedono dotazioni specializzate di DPI

“Ci sono poi le lavorazioni specifiche, che sono davvero molte, dalla saldatura alla realizzazione delle TOC per sottopassare eventuali interferenze (corsi d’acqua, strade). In tutti questi casi sia che le lavorazioni siano svolte da [Cazzaro] sia che vengano appaltate a nostri fornitori di fiducia (come nel caso delle TOC), si opera facendo riferimento ai POS specifici”.

“E’ fondamentale, per garantire il più alto livello di sicurezza possibile, che ogni lavorazione sia completamente descritta nel dettaglio, che ogni rischio sia evidenziato e che le procedure per evitarlo siano comunicate con chiarezza a tutti gli operatori che accedono in cantiere. Poniamo particolare attenzione a vigilare (ricordiamoci che stiamo parlando di cantieri lunghi chilometri) che non ci sia personale non autorizzato sui siti di lavoro e che tutti gli operativi siano sempre aggiornati sulle prescrizioni di sicurezza”.

“A questo scopo teniamo davvero molte riunioni per aggiornare i nostri operativi sul cantiere; vogliamo che l’attenzione sia sempre massima. Sono, infatti, convinto che i rischi maggiori provengano dall’abitudine; mi spiego meglio: se un operatore dà per scontato il suo lavoro in cantiere, rischia di sottovalutare i rischi, di avere un calo dell’attenzione, ed è anche su questo che ci concentriamo davvero molto”.

“Sono oltre 30 anni che faccio questo lavoro e mi piace come il primo giorno; certo è impegnativo, ogni giorno faccio chilometri in auto e a piedi per seguire i nostri cantieri, ma ne vale la pena. Da me dipende la sicurezza dei colleghi e questo mi spinge a tenere sempre ben tesa la corda dell’attenzione. E se poi qualcuno pensa che sono eccessivamente preciso, pazienza, me ne farò una ragione”!

Continua Lobosco: “E’ importante che i miei colleghi mi percepiscano come un alleato e non come un avversario; devo dire che in [Cazzaro] l’attenzione alla sicurezza è un valore comune a tutti gli operatori. Ognuno è parte attiva nella gestione della sicurezza. Gli escavatoristi, ad esempio, svolgono un ruolo fondamentale: dal loro punto di vista privilegiato sono in grado di anticipare eventuali rischi, la loro esperienza è fondamentale per la tutela delle squadre di manovali (ad esempio nelle operazioni di sollevamento e posa tubi)”.

La fase della posa dei tubi, realizzata con escavatori certificati per eseguire i sollevamenti

“C’è poi il concetto di controllo periodico delle dotazioni di DPI e delle macchine operatrici; ogni mattina segnalo agli operatori di controllare la completezza e l’uniformità delle proprie dotazioni e ai colleghi che utilizzano mezzi meccanici di verificare eventuali anomalie (eventuale olio disperso sotto gli escavatori, segnali di allarme e di malfunzionamento, corretto gonfiaggio delle gomme per le macchine di servizio). La prevenzione, infatti, è fondamentale per evitare gli incidenti”.

“Non mi stancherò mai di sottolinearlo: in un cantiere la sicurezza è l’unica lavorazione che interessa tutti, ogni operatore/lavoratore non è solo responsabile per sé, ma lo è anche per i suoi colleghi”. Richiedo a tutti i miei colleghi una maggiore “ATTENZIONE” durante le fasi lavorative e ricordo che : “IL DESTINO NON C’ENTRA ….. LA SICUREZZA SUL LAVORO, DIPENDE DA TUTTI NOI. LA FRETTA E LE SOLUZIONI SBRIGATIVE, NON VANNO D’ACCORDO CON LA SICUREZZA”.

Conclude Lobosco: “C’è poi un altro aspetto che riguarda gli imprenditori: devono capire che la sicurezza non è un costo, ma un investimento. In [Cazzaro], le figure chiave della proprietà lo hanno capito da tempo, anche perché qui c’è davvero tanta attenzione per la salute e l’incolumità degli operatori. Siamo davvero come una famiglia e in famiglia, ognuno si preoccupa della sicurezza di tutti gli altri”.