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Un’occasione per cambiare

Un’occasione per cambiare

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è l’occasione per innovare metodi e procedure di tutti gli attori del sistema Costruzioni

Con l’arrivo dalla Commissione Europea della prima di aiuti a fondo perduto previsti dal Piano Nazionale Di Ripresa e Resilienza, l’intera economia italiana entra in una fase nuova che se il virus non richiederà nuovi lockdown, ha tutte le carte in regola per trasformarsi in un periodo di notevole sviluppo. I primi fondi andranno ad asili, Alta velocità ferroviaria, Superbonus, Transizione 4.0, ma l’intero Piano vale ben 222 miliardi di euro, una cifra che difficilmente ha riscontri in tutta la storia del nostro Paese (per intenderci il Piano Marshall che risollevò l’Italia dopo la seconda guerra mondiale valeva 96 miliardi di euro).

Delle opportunità per il settore costruzioni, così come delle possibili problematiche, abbiamo parlato con [Adriano Cazzaro], il fondatore con i suoi fratelli, della Cazzaro spa di cui attualmente è presidente, ecco cosa ci ha raccontato.

Adriano Cazzaro, presidente di Cazzaro Spa

“Indubbiamente siamo all’inizio di una fase economica che ha tutte le carte in regola per trasformarsi in un vero e proprio boom, non solo per il settore delle costruzioni che sarà comunque uno dei principali beneficiari dei fondi del PNRR, ma in generale per tutta l’economia italiana”.

“Prima di parlare di prospettive, voglio sottolineare come gli imprenditori, in tutti i settori economici, non abbiano atteso l’arrivo dei fondi per ricominciare a investire, lo testimonia la crescita del nostro PIL che ha già staccato un robustissimo +3,1%, un dato superiore a quello di quasi tutte le maggiori economie europee (Germania compresa). Numeri davvero confortanti che confermano una mia convinzione profonda: in Italia abbiamo una classe imprenditoriale che non ha paura di rimboccarsi le maniche e che aveva messo da parte le risorse per superare la crisi pandemica, tutelando la propria forza lavoro”.

Continua Cazzaro: “D’altra parte è quello che abbiamo fatto in [Cazzaro], nel periodo più buio della crisi, a marzo e aprile 2020, abbiamo tutelato i nostri collaboratori, cercando di ridurre non ricorrendo alla cassa integrazione e lasciandoli liberamente scegliere se venire al lavoro o meno. Siamo infatti convinti che la serenità di chi lavora con noi sia uno dei fattori principali del nostro successo e, come tale, vada difesa a tutti i costi”.

Un cantiere di metanodotto settore che sta dimostrando una notevole vivacità in fatto di nuovi appalti e aggiudicazioni

“Tornando ai freddi numeri, il settore delle costruzioni è il primo beneficiario dei finanziamenti del PNRR con circa 107 miliardi di euro da qui al 2026, una cifra davvero importante che è destinata ad accrescersi ulteriormente anche per l’effetto leva ovverosia per gli investimenti privati nei settori toccati da quelli pubblici”.

“I bandi in ogni ambito delle costruzioni (infrastrutture stradali e ferroviarie, edilizia civile e pubblica) stanno crescendo di numero e nei prossimi mesi daranno una decisa scossa al settore; nei segmenti in cui siamo più presenti, come, ad esempio, in quello della realizzazione dei metanodotti, stiamo assistendo al partire di numerosi cantieri e un congruo numero di bandi devono essere aggiudicati a breve”.

Un cantiere per una lottizzazione commerciale: assieme all’edilizia industriale i comparti danno cenni di ripresa

“Un altro fatto da sottolineare: anche l’edilizia industriale e terziaria, tipicamente legata all’andamento delle esportazioni dei settori in cui l’Italia è capofila a livello mondiale, dopo un periodo di stasi dovuta all’incertezza, sta cominciando a ripartire con convinzione, soprattutto (ed è quello che mi conforta di più) con piani di investimento di medio e lungo periodo”.

“Poi, anche se non siamo presenti come [Cazzaro] nel settore, non posso che essere soddisfatto dell’andamento delle iniziative legate al Superbonus 110% che, dopo un periodo iniziale di aggiustamento, sta contribuendo ad aprire centinaia di cantieri in tutta Italia”.

Costruire sostenibile, costruire il futuro

“Tutto perfetto? Si, ma con alcuni distinguo” – sottolinea Cazzaro che continua: “innanzitutto occorre evitare l’effetto assalto alla diligenza, premiando le aziende che lavorano in qualità, rispetto dell’ambiente e sicurezza, rispetto alle realtà che mirano al mordi e fuggi. Per noi entrambi i valori sono fondamentali, da oltre 50 anni siamo presenti sugli stessi territori e, per noi è importantissimo il rispetto dell’ambiente e delle comunità in cui costruiamo”.

Il tunnel di raddoppio del Frejus fra Italia Francia

“C’è poi un altro aspetto che voglio sottolineare: le nuove risorse devono essere spese per migliorare la dotazione infrastrutturale (mancano strade moderne e ponti sicuri, mi riferisco in particolare riferimento al potenziamento del trasporto merci) e residenziale del nostro Paese, realizzando un’edilizia sostenibile, a basso impatto ambientale e, nel caso delle ristrutturazioni, consentendo di riqualificare un patrimonio costruito che è ormai vetusto sia per quello che riguarda le abitazioni sia per le infrastrutture (il ponte di Genova è un esempio lampante di cosa capita quando non si interviene)”.

“Termini come ‘Consumo di suolo 0’, ‘efficienza energetica’, ‘riduzione dell’impronta ambientale’ devono entrare al più presto nel patrimonio comune degli imprenditori edili; il PNRR con le sue risorse ci dà un’occasione unica per trasformare radicalmente il nostro modo di costruire, è un treno che non passerà di nuovo e, come imprenditore, ritengo che sia la nostra grande occasione di regalare un’Italia migliore alle generazioni dei nostri figli e nipoti”.

Necessario un cambio di paradigma

“Ci sono poi le criticità: la prima sezione del PNRR si dedica alla Riforma della Pubblica Amministrazione sottolineando come sia necessaria ‘La digitalizzazione delle procedure amministrative per edilizia e attività produttive, per migliorare l’accesso per cittadini e imprese e l’operatività degli Sportelli Unici per le Attività Produttive e per l’Edilizia (SUAP e SUE) attraverso una gestione efficace ed efficiente del back-office, anche attraverso appositi interventi migliorativi della capacità tecnica e gestionale della PA’ ed inoltre mette nero su bianco un aspetto per me fondamentale dichiarando che la necessità di una ‘Semplificazione in materia di contratti pubblici con una normativa speciale sui contratti pubblici che rafforzi le semplificazioni già varate con il decreto-legge n. 76/2020, come quelle che prevedono un termine massimo per l’aggiudicazione dei contratti”.

Occorre modernizzare e snellire la pubblica amministrazione utilizzando le più moderne dotazioni tecnologiche

“Musica per le orecchie di noi imprenditori, abituati a scontrarci con una burocrazia bizantina che mira solo a perpetuare le rendite di posizione dei funzionari pubblici piuttosto che a andare incontro all’interesse dei cittadini. Una musica che vorrei si trasformasse velocemente in realtà e non restasse, come altre (troppe) volte solo un desiderio inespresso sulla carta”.

Sottolinea Cazzaro: “Appalti veloci e trasparenti, regolazione della deleteria pratica di sistematici e strumentali ricorsi al TAR del secondo e terzo classificato nelle gare, pagamenti puntuali: questi sono i punti che mi stanno a cuore e che vorrei veder applicati grazie alla grande opportunità del PNRR”.

“Infine un’ultima criticità: negli ultimi mesi abbiamo visto crescere a dismisura i prezzi delle materie prime: parliamo di incrementi del 300% ad esempio dei ferri di armatura, ma ogni settore di fornitura registra crescite a doppia cifra. Un po’ è speculazione, un po’ richiesta effettiva dovuta all’apertura contemporanea di nuovi cantieri. Occorre che il legislatore metta al più presto in campo strumenti condivisi di regolazione che consentano una ricontrattazione con il pubblico, ovviamente trasparente e condivisa”.

“Altrimenti si rischia di indebolire la ripresa e, di conseguenza, di fiaccare il progetto di una nuova Italia più verde, equa e moderna in cui tutti vorremmo trovarci a PNRR concluso, dal 2026 in poi.

Conclude Cazzaro: “Non c’è tanto tempo, occorre agire subito e tutti insieme, imprenditori, dipendenti, amministratori e regolatori. Ripeto è un occasione unica, non sprechiamola”!