L’alba di un nuovo mercato
Il settore delle costruzioni dimostra fortissimi segnali di crescita, ne parliamo con Alessandro Cazzaro, direttore generale di Cazzaro spa
Il mercato delle costruzioni, sia pubbliche sia private sta dimostrando importanti segni di ripresa, dopo anni di stagnazione e difficoltà che hanno colpito moltissime aziende del settore; i vari incentivi, nonché i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, stanno creando le condizioni per l’apertura di molti cantieri sia di opere infrastrutturali sia nel settore dell’edilizia civile e industriale. Ne abbiamo parlato con [Alessandro Cazzaro], direttore generale di [Cazzaro Spa].
Cazzaro: “Nelle aree geografiche dove operiamo con il settore privato, ma anche con le Committenze pubbliche, gli investimenti, anche nei periodi più bui della pandemia non si erano mai fermati completamente; soprattutto i gruppi industriali, pur perseguendo una politica estremamente prudente di fronte a una crisi sanitaria che non aveva avuto uguali nella storia recente, avevano continuato a aggiornare i propri stabilimenti produttivi”.
“Oggi però, in verità da qualche mese, si respira un’aria completamente nuova, in cui la fiducia nelle prospettive di crescita sta tornando con decisione, supportata dall’incremento di fatturati e ordinativi che, soprattutto in alcuni settori industriali, superano ampiamente la doppia cifra. Riscontriamo quindi una volontà di investire per far fronte alla crescita da parte dei nostri clienti storici che si affidano a noi da tempo per ampliare i propri stabilimenti o per costruirne di nuovi. Il nostro ufficio preventivi sta lavorando duramente per soddisfare tutte le richieste che stanno arrivando e siamo molto ottimisti per lo sviluppo del nostro portafoglio ordini che già oggi, complici le importanti acquisizioni che abbiamo perfezionato recentemente nella nostra divisione metanodotti”.
Continua Cazzaro: “L’attuale situazione, nelle nostre previsioni basate sul confronto con i nostri clienti industriali, avrà un’ulteriore spinta nel prossimo anno, dato che il mercato internazionale a cui si rivolgono i nostri clienti continuerà ad incrementare gli acquisti dei prodotti italiani. Anche il mercato interno dà segnali di crescita e di fiducia. Nel comparto industriale ci aspettiamo, se non arriveranno altre varianti (imprevedibili in questa fase) di Coronavirus che richiederanno nuovi lockdown, una crescita davvero decisa, come non vedevamo da anni, pur lavorando sulla provincia di Treviso che è una delle più dinamiche in Italia”.
Sottolinea Cazzaro: “Il comparto dell’edilizia industriale, però non è l’unico che dimostra segnali importanti di una futura (in alcuni casi già attiva) crescita; anche nel settore dell’edilizia civile abitativa, sulle provincie in cui siamo presenti, registriamo un buon incremento di nuove iniziative”.
“Occorre però sottolineare un punto: le nuove abitazioni che vengono costruite dalle imprese con cui collaboriamo, non sono interventi a bassa qualità. E’ vero, anzi, il contrario: gli interventi si concentrano in una fascia alta di mercato con acquirenti che sono tornati a comprare sulla carta, a patto che il costruttore garantisca loro la massima qualità dei materiali utilizzati, caratteristiche “verdi” del costruito, nonché l’utilizzo delle più moderne soluzioni di domotica che il mercato offre”.
“Ritengo che questa dinamica sia favorita dal presentarsi sul mercato di una nuova generazione di acquirenti più attenta all’ambiente e all’abitare in qualità; una generazione che, a fianco di una buona disponibilità economica (bisogna pur sempre ricordare che il risparmio privato ha raggiunto durante la pandemia livelli record in Italia), può accedere a mutui di acquisto con tassi particolarmente vantaggiosi che, per chi ha meno di 35 anni, che godono anche di garanzie statali. Anche in questo caso mi sembra di poter dire che le prospettive sono positive, anche se resta il problema dell’invenduto che riguarda però abitazioni (e anche capannoni) costruite con scarsa qualità in passato e che oggi il mercato fatica ad assorbire”.
“Se il privato è ripartito energicamente, merito anche del comparto delle ristrutturazioni e del miglioramento energetico degli edifici possibili grazie a importanti provvedimenti come il Bonus Facciate o il Superbonus 110% che stanno ora cominciando a generare importanti effetti (basta girare per le nostre città per vedere quanti ponteggi siano stati allestiti), il pubblico non ha ancora potuto approfittare della crescita derivante dagli investimenti previsti dal PNRR”.
“Parliamo di 107 (su 222) miliardi che impattano nel settore delle costruzioni, dalle nuove infrastrutture di trasporto, al miglioramento delle reti idriche, dall’edizia convenzionata fino alla riqualificazione urbana e all’edilizia scolastica. Qui l’impatto si svilupperà appieno nei prossimi anni e, numeri alla mano, ha potenzialità davvero enormi, anche considerando l’effetto leva che gli investimenti pubblici possono generare, moltiplicando le risorse disponibili”.
“E’ un’occasione unica per trasformare, in meglio, il nostro Paese, per dotarlo di infrastrutture adeguate e per aumentarne la capacità di competizione a livello internazionale. E’ per questo che bisogna intervenire immediatamente sulle criticità eventuali. Attualmente ne percepiamo due: la burocrazia, il grande difetto del nostro Paese, e l’incremento dei costi delle materie prime che stanno mettendo in difficoltà il conto economico delle imprese. Se privati e pubblico riusciranno a trovare soluzioni per superare questi problemi, allora, tra 10 anni, potremo parlare di una nuova Italia: più verde, sicura e competitiva. Noi, come imprenditori, abbiamo la sensazione di essere ai blocchi di partenza di una gara molto importante, ce la metteremo tutta per vincerla, ma la gara da correre non sono i 100 metri, ma la staffetta, tutti (privato, pubblico, legislatore, ordini professionali) devono fare la propria parte”.